Tratto da www.all-around.net
Un grande Datome consegna la vittoria all’ACEA
ROMA – All’andata segnò la sfida di Ancona con 26 punti e 35 di valutazione, questa sera ritimbra il cartellino sempre contro la Sutor con 21 punti a referto e “solo” 23 di valutazione. E’ Gigi Datome, un giocatore di grandissimo talento che finalmente sta facendo vedere tutta la sua esplosiva capacità di ergersi a protagonista all’interno di un’ACEA Virtus Roma ancora modesta, pavida ed aiutata in modo determinante proprio dall’ala della Nazionale Azzurra questa sera ad avere la meglio nel confronto contro la Fabi Shoes Montegranaro
E pensare che Datome aveva ricevuto proprio ieri mattina un brutto colpo fortuito al setto nasale durante la seduta d’allenamento in preparazione al match di questa sera, colpo che gli procurava una frattura per fortuna composta alla cartilagine respiratoria, abile ed arruolato quindi per la gara contro la Sutor anche se con un buffo nastro nero a protezione. Domanda: cosa sarebbe accaduto se Gigi non fosse riuscito ad essere in campo ?
Solita gara bruttina a vedersi quella tra la rivale di turno dell’ACEA ed i padroni di casa, con una discreta tensione a frenare parecchio sia l’una che l’altra squadra ma mentre è comprensibile per la Virtus un certo timore all’inizio del match, frutto della consapevolezza di potersi scavare la fossa con le proprie colpevoli mani nel caso di sconfitta, stupisce come questo possa essere accaduto ad una Fabi Shoes, forte di un roster con all’interno gente di comprovata esperienza, che aveva fatto sudare le proverbiali sette camicie a Siena prima di arrendersi e che aveva domato in casa la più sgorbutica delle squadre di Lega A, al secolo la Cimberio Varese, ed in rimonta persino!
Lo stesso Giorgio Valli non riuscirà a capacitarsene a fine gara in sala stampa di questo dettaglio, non certo da poco. Effettivamente Montegranaro ha avuto per larghe parti del primo tempo il match in mano ma non ha avuto la cattiveria, la determinazione, la decisione d’affondare il coltello nel costato di una Virtus Roma come al solito pasticciona, senza grande leadership in cabina di regia, con ben 11 palle perse all’intervallo lungo e con uno stato di malessere evidente palla in mano. Troppi giocatori al di sotto dello standard base, eccezion fatta per un concreto Slokar, che sta regalando sempre più prestazioni di concetto e di forma, e per un Kakiouzis che sembra aver smaltito lo choc da subentro a stagione iniziata, sindrome che si caratterizza con buonissime prestazioni iniziali seguite da gare al limite della decenza cestistica. Neanche l’avvenuto cambio in panchina, con Marco Calvani al posto del defenestrato Lino Lardo, aveva sortito l’effetto sperato, quella scossa che di solito pervade un team in difficoltà; neanche l’innesto dell’ultimo arrivato Jarvis Varnado, a Roma da pochi giorni, niente, la solita Virtus Roma specchio di tante paure e pochissime certezze.
Poi, all’inizio del terzo periodo, mentre la maggior parte della gente accorsa al Pala Tiziano di fede capitolina si apprestava a dover tremare per altri venti, interminabili minuti, ecco il Datome’s Show. Tiri, rimbalzi, assist, difesa, con Valli che cercava di limitarlo in tutti i modi affidandosi anche ad una sparuta box-and-one con l’ala sarda affidata alle cure di praticamente quasi tutti i suoi ragazzi scesi in campo, a rotazione, in quell’infernale quarto di gara che rischia di pesare parecchio sulle sorti del campionato della Fabi Shoes a sconfitta acquisita.
Infine, una volta toccato addirittura il +17 per Roma al 32° grazie ad un tiro di Mordente, ecco il solito relax mentale con la Sutor che a momenti rimette in discussione una gara già bella che andata. La solita Virtus Roma insomma ma neanche ci saremmo aspettati di vederla così diversa dal passato. Mauro Calvani è una persona seria ed onesta ma non ha le caratteristiche di Mago Merlino nel tentativo di tramutare il brutto anatroccolo Giallorossoblu in uno splendido cigno con un solo tocco di bacchetta magica. La Virtus Roma non è da retrocessione, sia chiaro, ma se desidera arrivare ai Playoffs ci vorrà ben altra dedizione, ben altra concentrazione e nell’arco di tutta la gara, non a sprazzi come spesso si è visto in questa stagione. E ci vorrà l’apporto di tutti e non i solisti, gli splendidi solisti alla Gigi Datome che possono anche risolvere da soli lo stato d’impasse. Il cammino è ancora lungo, difficoltoso ma bisogna crederci e lottare, anche per dare un segnale importante alla piazza che aspetta di vedere sempre i propri beniamini dare il massimo.
Per Montegranaro invece un vigoroso passo indietro. Certo, se si naviga in pianta stabile nelle parti basse della classifica qualche motivo ci sarà ma ha stupito la pochezza del contorno vicino al duo Zoroski-Nicevic con qualchje lampo di Koby Karl, in una gara come questa che vinta avrebbe avuto mille significati. Male Di Bella, male Kirksay, male McNeal e Mazzola, malissimo Ivanov, quest’ultimo lontanissimo parente di quel grimaldello delle difese avversarie da fuori e di quel combattente sotto i vetri che abbiamo ammirato sino alla scorsa stagione, cosa gli sta accadendo ? Con queste premesse è difficile pensare a qualcosa di diverso che non sia la salvezza, da domani inoltre andrà via anche Antonutti (altro “desaparecido” di questa gara), ma dovrà tornare la grinta e la convinzione di potercela fare, altrimenti sarà dura da morire.
Primo periodo e Montegranaro parte bene, segna da dentro l’area con Nicevic che fa a fettine uno spento Slokar, al 4° 5-8 con ben 6 punti dell’ex Treviso che mette in seria crisi il centro sloveno anche sul proprio lato del campo, facendogli perdere due palloni su due suoi possessi. Zoroski la mette da 3, Calvani è costretto a chiamare tempo sul 5-11 per la Fabi Shoes al 6°. Al rientro in campo Roma continua a perder palla e Di Bella segna dalla lunga, 5-14. Slokar tampona l’emorragia ma si gioca male lato ACEA nonostante la Sutor non appare abbia una difesa inviolabile. Entra Varnado e si presenta affondando la schiacciata su assist di uno spento Tucker, 9-16 all’8° mentre Valli da riposo all’ottimo Nicevic per Karl. Ora Slokar è presente (chiuderà il primo tempo con 8 punti a referto e 2 rimbalzi), 4-0 di mini-parziale per lui e Roma rientra a -2 al 9°, 16-18. Si chiude il tempo in parità con Datome che sigla in fade-away, 18-18. Difese sciatte, gioco poco fluido, molta confusione, tanta approssimazione, non un bello spettacolo ma la Sutor sbaglia di meno dell’avversaria.
All’inizio del secondo periodo Valli conferma Ivanov (lontano parente questa sera del bel giocatore ammirato negli ultimi tempi), e Karl mentre Calvani mette le due torri assieme, Crosariol e Varnado. La Virtus cerca spesso il gioco interno mentre i marchigiani stentano, senza Nicevic, a frenare l’impeto dei padroni di casa in post basso: Ivanov subisce sia Crosariol che Slokar, entrato per Varnado, e questa sembra la chiave della sfida. Ma Valli ordina un adeguamento, zona, e la “pacchia” per l’ACEA sembra svanire. Infatti la Sutor piazza un parziale di 0-8 grazie a due triple, una di McNeal e l’altra da distanza siderale di Karl, 23-29 al 15° anche perchè la Virtus pasticcia, e non poco, in attacco cercando come al solito soluzioni isolate alla “Io ti salverò!”. Poi comincia, sponda Roma, lo show delle palle perse (all’intervallo lungo saranno ben 11), e dei piccoli orrori in fase di possesso: passi a ripetizione (Datome e Tucker), tiri da zero centimetri al ferro errati (Dedovic), giocatori che non vanno a rimbalzo offensivo nonostante siano 2,11 d’altezza ed a pochi centimetri dal ferro (leggasi alla voce Crosariol). In questo contesto la Fabi va a nozze, senza spaccare però la gara, la stessa sembra scivolarle involontariamente come una goccia d’acqua scende dal cristallo tanto è la facilità con cui si trova di nuovo sopra nel punteggio. Dedovic (finalmente…), la mette dentro e Valli chiama tempo nonostante i suoi siano comodamente sopra 27-33 al 19°. Zoroski timbra il cartellino dalla lunga, +9 Sutor (27-36), al rientro in campo, termina il secondo periodo con una tripla di Kakiouzis che, per fortuna della Virtus, argina la crepa ben visibile sul muro, 32-36 per la Fabi Shoes. Le cifre sono chiare: 55% da 3 per i sutorini e solo 8 possessi persi contro gli 11 degli avversari che lamentano anche un deficit a rimbalzo, 16-18 per i gialli marchigiani.
Terzo periodo, Roma preme decisamente sul gas, 4-0 e parità immediata sul 36-36 al 22° grazie a Datome e Tucker. Montegranaro ora soffre visibilmente,
sbaglia con Di Bella e Mazzola diverse scelte ed alcuni tiri, Roma ringrazia e passa avanti grazie a Slokar dopo il 3-0 iniziale del primo periodo, che fa buono più tiro. Roma allunga anche perchè difende meglio del primo tempo: Kakiouzis stoppa Karl che fa il quarto fallo di squadra, e siamo appena al 24° mentre Slokar imperversa, 41-36 al 24°. Valli è decisamente arrabbiato, toglie Zoroski ma Fabio Di Bella commette varie nefandezze, costringendolo al timeout quasi obbligatorio. Kirksay s’iscrive a referto ma l’ACEA adesso è presente, piazza un parziale stordente da 13-2 con un Datome posseduto dal demonio: due triple ed un canestro in avvicinamento. Ma c’è il migliore della Fabi Shoes, il serbo Zoroski, che non s’arrende: tripla con fallo di un Maestranzi stonato nel bel contesto che ora si vede in campo per la Virtus, 54-44 al 28°. Ma sempre lui, Gigi Datome da 3, spiratato e su di lui Mazzola cerca di alzare il livello dell’intensità difensiva dopo che ci ha provato, male, Antonutti prima e Karl dopo. Si chiude sul 59-50 per l’ACEA di un super Datome.
Quarto finale, Calvani conferma Mordente entrato sul finire del terzo periodo che innesca ancora Datome, 61-50 al 31° e la sensazione che gara sia quasi, incredibilmente, finita qui perchè Varnado affonda di nuovo la bimane del canestro avversario regalando ai suoi di nuovo il +13, 63-50, su assist al bacio di Tucker e sempre Datome corregge dentro un tiro imperfetto dello stesso debuttante centro americano: 65-50 al 32°. Valli chiama tempo, è la resa e del resto il body language dei suoi ragazzi è inequivocabile, testa bassa e mani sui fianchi. Però Montegranaro risale un po’ nel punteggio, Roma ha mollato la presa, si va sul 67-56 al 36° con di nuovo distrazioni e mancanze su entrambi i lati del campo sino a quando Tucker non spezza l’incantesimo dopo 4 lunghi minuti di bianco offensivo. Karl la mette da 3 ma Gordic lo imita, sono gli ultimi fuochi di una gara complessivamente bruttina ma utile per Roma che porta a casa la vittoria sbuffando e sudando per 76-69, un po’ di ossigeno per dei polmoni bisognosi d’aria pura.
Sala Stampa
Valli
Abbiamo perso questa gara perchè abbiamo avuto la presunzione di giocarla solo tecnicamente e solo nei primi due quarti (decisamente adombrato, ndr), e non siamo riusciti a chiudere la gara quando avremmo potuto andare sul +10, sul +15 ed è strano perchè siamo una squadra esperta e questo non lo capisco, ci sono dei veterani che potrebbero e dovrebbero insegnare ai giovani ed invece questo non s’è visto. Sono molto arrabbiato per questo dettaglio che oggi è stato determinante. Poi nel secondo tempo qualcuno s’è tirato indietro, poi anche qualche arbitro ha avuto uno strano metro di valutazione, qualche passo non fischiato a favore nostro e qualche contatto di troppo a favore loro. Ovviamente non abbiamo perso la gara per gli arbitri, l’abbiamo persa perchè non ci abbiamo creduto, dovevamo aggredirli dal primo all’ultimo minuto e questo mi dispiace perchè non possiamo permetterci un altro passo falso ma non deve accadere più se vogliamo salvarci e se ci teniamo a questa salvezza. Dopo questa gara andrà via Antonutti ma non so se sarà sostituito.
Calvani
Marco Calvani al termine della gara
Tratto non registrato:
Mi lascia contento un pò più d’attenzione in difesa ma non ho la bacchetta magica, non è vero che in 6 mesi non si sia fatto niente e non è bello per Lino Lardo. Il tempo manca, adesso dobbiamo stare attenti a non commettere passi falsi. Abbiamo fatto benino ma non dobbiamo fermarci quì, dobbiamo progredire giorno dopo giorno. Comunque tutti bravi, anche Mordente che è entrato molto dopo di quanto si è visto sino ad ora, questo perchè mi serviva la sua forza nervosa, la sua voglia di tenere lontano la Sutor che avrebbe potuto rientrare in gara ed ha fatto molto bene. Sì, Dedovic è andato così così ma capita, è un ragazzo che deve crescere mentalmente e lo sa che oggi non è riuscito a dare il massimo come avrebbe desiderato. La cabina di regia non mi ha particolarmente soddisfatto, Anthony non sta bene fisicamente mentre Nemanja fa fatica ed ovviamente da loro ci aspettiamo qualcosa di diverso e di migliore rispetto a quanto han fatto stasera.
Datome
E’ bello vincere, erano giorni e giorni che non assaporavamo il gusto della vittoria, però siamo questa squadra quì. All’inizio non riuscivamo a trovare il bandolo della matassa, poi ci siamo destati e grazie anche alle mie azioni ci siamo portati a casa la vittoria. Ma mi sembra che stiamo crescendo d’intensità difensiva ed offensiva. Ci dobbiamo credere per i Playoffs, è difficilissima ma ci dobbiamo credere anche se, ripeto, sarà dura. Poi mi sono acceso, i compagni son stati bravi a trovarmi, sono più contento per i 9 rimbalzi presi che per i punti segnati. Non so se sarà la gara della svolta, dobbiamo tramutare questa vittoria in fiducia e lavorare come se avessimo ancora molto da conquistare, dobbiamo avere più fame di vittoria e crederci tantissimo.
ACEA Virtus Roma – Fabi Shoes Montegranaro 76-69
Parziali: 18-18; 14-18; 27-13; 17-19
Progressione: 18-18; 32-36; 59-50; 76-69
MVP: Gigi Datome, e basta. Menzione anche per Ivan Zoroski, l’unico assieme a Nicevic a crederci dei suoi.
WVP: In casa sutorina c’è l’imbarazzo della scelta, prendiamo Ivanov però. Emblema di quest’annata storta. Valutazione che dice -2, mah….
Fabrizio Noto/FRED