Tratto da all-around.net
Roma cade male in casa contro un’Avellino caparbia e tenace
ROMA – Brutta Roma. Nella gara in cui avrebbe dovuto evidenziare questa sera tutta la rabbia e la frustrazione accumulata a Varese nella peggior prova della stagione e riversarla su di un avversario tosto ma non imbattibile come la Sidigas Avellino, l’ACEA stecca clamorosamente boccia e boccino e perde un’occasione ghiottissima d’agganciare Sassari al secondo posto a pari punti e giocarsi ad armi pari in classifica il prossimo big-match di domenica 14 aprile nell’anticipo che la vedrà al Palaserradimigni opposta al Clan Sacchetti.
E se a Varese s’era vista certamente la Virtus Roma più brutta della stagione, questa sera lo scenario s’è ripetuto invece di allontanarsi. Eppure l’Urbe era partita bene questa volta: difesa buona anche se non eccellente (ancora troppi canestri facili al ferro e qualche errore di troppo nei cambi sul pick’n'roll avversario), e tante transizioni in contropiede che la portavano in vantaggio nel primo quarto anche di 6 punti, una rarità da un pò di mesi a questa parte al Pala Tiziano, ed anche se Avellino ruminasse un basket pulito ed essenziale ma senza particolari lampi e non dava mai la sensazione di piazzare quel K.O. che avrebbe potuto dargli la certezza della vittoria, l’ACEA faceva fatica a scrollarsi di dosso l’avversario con un parziale degno di questo nome e che mettesse in chiaro le cose.
Al riposo lungo erano 6 i punti di margine tra le due squadre e nonostante un Jaka Lakovic di gran lunga il migliore in campo sin da subito a dettare tempi e creare veri e propri rebus irrisolvibili per la difesa avversaria, Roma controllava il match anzi, recriminando su alcuni canestri da fuori letteralmente sputati dal ferro e su almeno due errori da matita blu a zero centimetri dal ferro ora di Taylor, ora di Jones, ora di Datome.
Ma al rientro in campo la musica cambiava radicalmente. Dopo l’illusorio canestro di Jones alla prima azione del terzo quarto che dava il +8 ai padroni di casa, Roma spariva offensivamente dal campo consentendo agli avversari d’avvicinarsi inesorabilmente, parziale 0-9 e via andare, il tutto in 6 minuti di gioco a dir poco brutto ove l’Urbe restava a secco in modo desolante. Protagonista su tutti, in negativo sulla sponda del Tevere, Jordan Taylor il quale affrettava scelte, sbagliava tiri e prendeva anche due sfondamenti incredibili. Il giovane play in maglia Virtus piazzerà poi anche 8 assist nei 45 minuti del match ma quei 6 minuti di quasi assenza di leadership e di gioco peseranno specificamente molto sulla gara intera.
Da quel momento un continuo corpo a corpo durato altri 15 minuti, quindi overtime per la prima volta al Pala Tiziano ma
mentre Avellino riusciva a far girare palla molto meglio degli avversari, certo, anche a trovare qualche tripla dagli spogliatoi con un ottimo Taquan Dean e Jeremy Richardson, sempre diretti magistralmente da Lakovic in versione Eurolega, Roma annaspava nei suoi dubbi, nelle sue incertezze e, soprattutto, nelle sue forzature.
Esempio lampante il Capitano, Gigi Datome che forzava spesso e volentieri alcuni tiri che puntualmente s’infrangevano sui ferri dell’impianto e che non finivano, come spesso capita, nel cotone. I suoi numeri parlano chiaro stasera, 27% da due e 25% da tre. Ma è impossibile pensare che sia stato lui la causa della sconfitta, anche perchè era sua la tripla del +1 al 39°, peccato per Roma però che proprio l’azione successiva fotografava la gara di questa sera: uscendo dal time-out, Pancotto disegnava uno schema che portava Johnson a tu per tu con il ferro, con la sfera a girare come una trottola da quasi tutto il quintetto in campo in maglia verde, impossibile sbagliare per il lungo, Avellino a +2. Roma a guardare, a reagire con la solita grinta e dedizione ma senza lucidità. E Datome avrebbe potuto anche segnare il canestro della clamorosa vittoria sul rimbalzo in attacco dopo l’errore di un positivo Czyz ai liberi ma sarebbe stato giusto?
No, perchè Avellino questa sera ha giocato di squadra più di Roma, ha un giocatore in cabina di regia che certamente non scopre il sottoscritto e ci ha creduto come la Virtus e forse….Anche senza un pò di presunzione che è sembrata affiorare tra le fila dei padroni di casa. L’essere sempre riuscito a portare a casa lo scalpo avversario con le unghie e con i denti ha dato tanto autostima ai ragazzi di Calvani, giusto, ma sarebbe il caso che in casa Virtus si comprendessero un paio di dettagli: gli avversari ora studiano bene Roma e sanno come farle male, infine non si può sempre sperare nella propria voglia di farcela se non si cerca il gioco in maniera ossessiva, maniacale quasi. La strada è tracciata, 18 sono gli assist che Roma ha regalato questa sera alle statistiche contro i 10 d’Avellino e 15 sono le palle perse contro le 20 d’Avellino, ed allora? Semplice, questa differenza evidenzia a mio avviso un esagerata ricerca di tiri con poco equilibrio e con troppa foga, senza la necessaria lucidità: tirare da tre con 6/31 sul proprio campo vorrà pur dir qualcosa….
Attenzione, il sottoscritto non crede affatto che si sia imboccata la parabola discendente di uno splendido cammino finora ammirato, niente di grave e di irrimediabile, del resto è difficile restare calmi e freddi quando tutti ti acclamano ma se questa sera c’era una squadra in campo che avrebbe meritato la vittoria, oggettivamente quella era Avellino che come molte volte ha fatto Roma quest’anno in trasferta ha preso tante botte all’angolo ma poi è uscita dallo stesso rifilando un paio di uppercut all’avversario abbattendolo fisicamente e moralmente.
Pancotto ha veramente fatto un gran lavoro e merita un grande applauso, esattamente come lo merita lo straordinario,
chiassoso e variopinto popolo biancoverde al seguito, accorso numeroso in una bellissima domenica primaverile. Playoff per la Sidigas? Beh, se lo meriterebbe a vederla muoversi oggi ma gli altri camminano, intanto da questa sera la Scandone è ufficialmente salva, alzi la mano chi l’avrebbe detto a quattro giornate dal termine pensando a quell’Avellino vista sino ai primi di gennaio scorso. Complimenti tripli quindi a Pancotto ed ai suoi ragazzi, a Roma il tempo di meditare seriamente su questa seconda battuta d’arresto consecutiva che deve far riflettere un pò tutto l’ambiente su scudetti ed amenità del genere, le costruzioni si fanno a lungo termine e bisogna avere pazienza. La gioia e l’allegria non devono certo lasciare spazio allo scoramento ed al pessimismo, no, però quando si perde come si è perso questa sera bisogna evidenziare i lati meno belli, crescere significa anche questo.
Andiamo alla cronaca.
Primo periodo, Pancotto parte senza Johnson e ridà fiducia a Biligha ed Ivanov mentre Calvani rinuncia a Lawal dando fiducia a Czyz e Jones, di fatto non c’è un centro di ruolo in campo. Lakovic si fa subito ammirare dando palloni d’oro a Biligha (non certamente Howard…), che ha sempre la meglio e questo non è un bel segnale per Roma, 6-7 al 4° con quattro punti del centro irpino. Roma corre, Avellino soffre la velocità e la transizione romana ma il tentativo di conversione dell’ACEA è poco cinica, Dean timbra un bel 2/2 dalla lunga e sull’8-10 Calvani deve chiamare tempo al 5°. Entra Lawal, Biligha prende due falli su due possessi di Roma, Pancotto è teso, ecco Johnson che lo sostituisce ed è lo scontro che s’aspettava in area, finalmente. Ma se Dean è la principale bocca da fuoco dei verdi, ora è Goss che accende il pubblico il Pala Tiziano con una tripla da oltre 9 metri, poi Jones in transizione e Gigi che stoppa Johnson , applausi! Lawal ancora, Roma scappa a +5 al 7°, 15-10 con Pancotto che deve adesso fermare il cronometro, Avellino si sta smarrendo nella buona ma non eccelsa difesa romana. Taylor, sempre in transizione, è uno spettacolo vedere l’ACEA che pigia a tavoletta. Lakovic si sobbarca l’onere di ricucire lo strappo, 19-14 all’8° e da veramente spettacolo adesso, a momenti sembra far a fettine lo sbarramento centrale di Roma che lo soffre molto. Johnson fa come Lawal, 0/2 dai liberi. D’Ercole cerca di stressare Lakovic e ci riesce a limitare il play sloveno, non ci riesce con Hunter che innesca sul pick’n’roll Johnson, si chiude sul 23-20 per Roma un primo tempo intenso, molto più intenso di quello che si possa credere.
Secondo periodo, Pancotto butta nella mischia Spinelli che s’accoppia a D’Ercole, Hunter con Taylor. Anche Calvani mette Aden per Datome a rifiatare un po’, il somalo inciderà poco o nulla. Avellino a zona, come previsto. Dragovic va di tripla, poi perde palla su di un Lorant che sale di tono come qualità e quantità, 25-23 al 13°. Czyz perde palla, poi si fa perdonare in transizione su assist di Datome, 27-23. Si rivede Ivanov, assente non giustificato al momento mentre Lakovic rifiata in panca. Prima Spinelli, poi Datome da tre, 30-25 al 14°. Avellino stringe i denti senza Lakovic, Lorant fa il terzo fallo su Dragovic in tiro da tre, panca per lui ed 1/3 per il serbo. D’Ercole colpisce dalla lunga, massimo vantaggio Roma 33-26 e rientra Jaka Lakovic che rimette piede in campo con la prima persa della sua gara, al momento semi-perfetta. Pancotto chiama subito tempo sulla persa del suo play, se Roma scappa riprenderla sarà dura. Lascia Spinelli con il play sloveno, quintetto piccolo con anche Dean in campo. Dragovic, ancora lui da tre, dopo lo “zero” con Siena già 7 punti per lui. Ivanov ancora mette a nudo gli sbagli di Roma sul pick’n’roll centrale, 35-31. Sul capovolgimento di fronte D’Ercole ruba palla a Lakovic e si fa fare fallo, antisportivo. Male però per Roma, 0/2 dai liberi, insolito per lui e dopo Roma da 0/2 dalla lunga. Ivanov punisce ancora da sotto, Lawal risponde ma non converte il due più fallo. Avellino gioca bene, Dean segna contro zero al tiro mentre Taylor sbaglia in entrata, inspiegabilmente, 39-35 al 18°. La Sidigas punta sempre al ferro e raccoglie tanti falli ma non li converte, Johnson ancora 0/2 dalla lunetta, poi tocca ad Ivanov, ancora 0/2…Incredibile, 4/13 al momento ai liberi per gli Irpini…Termina il quarto con Roma avanti di 6 ma con almeno due errori clamorosi da sotto sul 41-35. Avellino gioca forse meglio ma la caratura tecnica media è inferiore alle aspettative: molti errori banali, Richardson quasi non pervenuto grazie all’ottima difesa di Datome mentre Lakovic illumina con le sue giocate la truppa in verde. Dall’altra parte del campo Roma in versione “caciorona” in attacco, ottima di corsa ma appunto poco lucida quando si tratta d’attaccare a difesa schierata. In difesa balla troppo sul pick’n’roll centrale dove Lakovic fa quasi sempre ciò che desidera e mette in crisi le rotazioni a turno nel pitturato che non arrivano. Ma senza Lakovic gli Irpini sono deludenti al momento, è palese.
Terzo periodo, Roma difende duro adesso, Jones sugli scudi e Lawal stoppa Dean! Poi Jones schiaccia in attacco, Richardson ci mette una pezza ma Roma adesso sembra quella con gli occhi cattivi, sembra…. Datome eccede in virtuosismi offensivi senza realizzare, peggio fa Johnson che ancora si ripete dalla lunetta con un altro 0/2 dai liberi. Datome però si fa perdonare stoppando Ivanov che pregustava la schiacciata, bello. Taylor commette troppi errori adesso, perse due di fila e Richardson punisce ma non converte il libero, sembra una maledizione quella Irpina ai liberi. Roma ha già quattro falli a proprio carico, Dean punisce da tre, Datome sbaglia ancora un appoggio a canestro, 43-42 al 24°. Ivanov e Goss sbagliano due rigori con chilometri di spazio, errori a go-go da ambo i lati, male per lo spettacolo. Calvani rimette Lorant con tre falli, Avellino perde palla come Roma pure con Lakovic in regia. L’ACEA commette molti falli, troppi, Lakovic impatta dalla lunetta eppoi Avellino va sopra dopo tempo immemore, 43-44 con un parziale agghiacciante per Roma di 2-9 al 26°, solo due punti per Roma di Jones e nulla più…D’Ercole per un Taylor in confusione, Hunter pure. Si rivede Czyz che attacca il ferro e si prende due liberi, Roma di nuovo sopra 45-44 che dopo stoppa Rcihardson e schiaccia subito dopo, bravo! Richardson ora si fa sentire, 47-46 e Lorant si procura due liberi discutibili e li mette, 49-46 al 28°. Hunter da sotto, molto facile e dopo l’altra persa di Datome, Lakovic per il nuovo sorpasso della Sidigas mentre Taylor compie il terzo fallo in attacco, incredibile ma vero…Lakovic punisce ancora in entrata, la differenza è proprio questa oggi. Termina con Avellino sopra di tre, 49-52, Roma brutta, brutta, brutta. Avellino leggermente meglio, giusto così, parziale in favore dei verdi di 8-17, in parole povere il periodo peggiore dell’ACEA versione casalinga.
Quarto periodo, riprende come s’era finita Roma, s’è spenta la luce in attacco? Jones ci mette la faccia ed il cuore, tripla che impatta il punteggio. D’Ercole si rimette addosso a Lakovic, lo sloveno lo soffre. Goss ruba la palla sulla rimessa e segna, poi riprende un rimbalzo. Avellino sbanda, è una bolgia. Taylor con fortuna da tre ma Dean non molla, 57-54 al 34°. Tensione alle stelle, normale. Lakovic punisce Roma dalla lunga, nuova parità, 57-57 poi Datome ancora con il suo step-back ma anche questa volta la sfera non entra. E la Sidigas punisce, 0-8 di parziale con Dean che brucia la retina, 57-60 e Calvani deve chiamare tempo al 35°: se Roma non inverte la rotta in attacco sarà dura vincere, Avellino spara da tre e segna, gioca meno bene adesso. Dean si vede beffare dal ferro sempre da casa sua e subito dopo, sull’extra possesso, Lakovic fa commettere il quinto fallo ad un Gani Lawal in ombra come un po’ tutti i suoi compagni in attacco. Taylor dalla lunetta fa solo uno su due, 58-62, poi tenta la sorte ma non va dalla lunga, male. Calvani chiama tempo, l’odore che si respira è di sconfitta, troppo brutta questa ACEA. Anche Goss fallisce da tre e Richardson punisce da dentro l’area, 58-64 per la Sidigas. Datome ancora no da tre, Ivanov fallisce in contropiede il match-ball e commette anche fallo, Goss non perdona e poi Czyz la butta dentro non si sa bene come!?!? Avellino è in affanno sulla zone-press ordinata da Calvani, un po’ in ritardo….? Richardson sbaglia incredibilmente la tripla, e la mette invece Gigi, 65-64 a 38” dalla fine, esplode il Pala Tiziano giallorossoblu. Pancotto chiama tempo e disegna uno schema che porta Johnson a metterla dentro da sotto, bravo e che azione! Contro time-out di Calvani, mancano 22” e Roma è sotto di uno, 65-66. Palla a Datome, errore, Czyz raccoglie il rimbalzo e subisce fallo. Ne va dentro solo uno ed il rimbalzo è di Datome, tiro stoppato ed è overtime!
Overtime dunque, Lakovic subito da tre, Datome da due così, tanto per far capire che aria si respira. Richardson sempre dalla lunga, bravo a costruire il suo tiro sia Dean che Lakovic, per fortuna di Roma Goss si ricorda che tira bene ogni tanto, 70-72 al 42°. Poi D’ercole ruba la palla, subisce fallo da Ivanov ma fa solo uno su due. Altro recupero di Roma che ora si sbatte veramente, riparte di nuovo D’Ercole ed è di nuovo fallo ma questa volta è 2/2, 73-72 per l’ACEA al 43°. Ivanov freddo anche lui dalla lunetta ma ora i contatti sono decisi, Goss anche lui 2/2 ed è 75-74. Ivanov la mette dentro in entrata, bravo pure lui, 75-76. Goss non la mette dalla lunga, possesso decisivo per la Sidigas e Datome difende duro e bene su Ivanov che pesta la riga di fondo. D’Ercole sul ferro sempre da tre mentre Lakovic si fa fare fallo in entrata, 75-78. Calvani chiama tempo, il tiro è per Gigi Datome che purtroppo corona una serata poco buona, insolito per lui, sbagliando la tripla del potenziale impatto. Ci pensa Ivanov a sistemare il punteggio sul 75-81 sempre dalla lunetta. Vince Avellino che ha avuto la lucidità di capire come ingarbugliare l’attacco di una Roma comunque apparsa lontana parente di se stessa.
Sala Stampa
Pancotto
Una vittoria dal sapore particolare, primo perché abbiamo ottenuto la matematica salvezza in Lega A, eppoi una gara importante di difesa e di mentalità nella quale abbiamo messo alla frusta una Roma terza in classifica. Bene Richardson su Datome, attacco sempre fluido e ben orchestrato ed è frutto del lavoro che facciamo da tanto tempo, l’unico neo è stato sul +6 e palla in mano ci siamo fatti prendere dall’ansia di volerla vincere di forza ed abbiamo subito il ritorno di Roma. Lakovic? Il valore non si discute ma c’è dietro il lavoro di tanti che difendono, abbiamo passato mesi di infortuni uno dietro l’altro, se non ci fosse lo zoccolo duro di squadra non avremmo vinto oggi e lunedì scorso contro Siena. Ottima prova di Johnson considerando che aveva poco fiato a disposizione. Playoff? Non prendiamo in giro la gente…Certo, che se continuiamo a giocare così forse ma dobbiamo stare con i piedi per terra, dobbiamo dire la verità alla nostra gente che anche questa sera ci ha dato un grandissimo sostegno, se lo meritano ed i ragazzi ripagano il loro affetto lavorando duro in palestra, divertendosi. Siamo contenti, ovviamente.
Calvani
“Fa male perdere al supplementare ma è giusto così, abbiamo commesso troppi errori nei tempi regolamentari quando ci sarebbe voluto poco per vincere. Non mi è piaciuto l’approccio in difesa nonostante i 66 punti concessi nei 40 minuti overtime escluso, non bene affatto ed anzi direi che la nostra prestazione non mi ha per niente soddisfatto perchè abbiamo concesso a loro tanto spazio per ragionare e per punirci come han poi giustamente fatto. Purtroppo da qualche gara di troppo concediamo molti tiri vicino al ferro in avvio e poi, quando riusciamo a trovare l’antidoto per come difenderci, l’avversario come Avellino, con ottime guardie tiratrici, aveva ormai guadagnato fiducia dal perimetro, semplice. Sì, stiamo pagando le rotazioni accorciate nel reparto esterni, anche perchè non abbiamo mai avuto Dagunduro, che faceva parte del nostro progetto e lo stiamo pagando ma è una storia trita e ritrita, se me lo chiedete è giusto ma devo rispondervi sempre la stessa cosa. Aden non mi sta piacendo e mi spiace per lui e per la squadra, ha perso subito banalmente una palla, anzi, se devo dirla tutta, l’ho tenuto in campo quasi violentandomi!. Comunque siamo lì, molti perdono clamorosamente solo Varese è in grado di uccidere il campionato. Milano si avvicina? Direi che fa solo il suo dovere, noi pensiamo solo a rimetterci fisicamente a posto per il finale di stagione regolare”.
ACEA Virtus Roma – Sidigas Avellino 75-81 dts
Parziali: 23-20; 18-15; 8-17; 17-14; 9-15
Progressione: 23-20; 41-35; 49-52; 66-66; 75-81
MVP: Jaka Lakovic. Si è visto un gran playmaker dipingere basket. Stop.
WVP: Hunter, D’Ercole e Johnson, accomunati da cifre in valore relativo quindi sotto zero. Ma il centrone di Avellino mette dentro un canestro importantissimo nell’infuocato finale di quarto periodo e D’Ercole cerca di limitare, a momenti anche molto bene, Lakovic…Tirate Voi le somme su chi possa essere il peggiore in campo.
Fabrizio Noto/FRED