-Fotoinazione.it di Antonio Alfieri

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Virtus Vs Teramo

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Anche Teramo passa a Roma, salvezza assicurata mentre Varese ringrazia per i PO.

ROMA – Ed ora chi gliela va a dire alla Tifoseria capitolina che questa squadra, ad un passo forse dall’addio del basket di vertice, al 90% non disputerà i Playoffs, dopo averla così illusa con due belle vittorie esterne in quel di Caserta e di Avellino, vittorie che la rimettevano pesantemente in auge per la post season anche e soprattutto dopo la vittoria di Pesaro in quel di Varese nell’anticipo del campionato sabato scorso?

Mordente vs Brandon. Fotoinazione.it

Al cospetto di una Teramo caparbia, precisa ma che non ha dovuto neanche strafare più di tanto, crollano i sogni di gloria dell’ACEA forse più brutta della gestione Calvani in casa, trasferta di Cremona esclusa. Sconfitta nel risultato, concedendo ben 93 punti ad un’avversaria; sconfitta ai rimbalzi, 38 contro 36, sconfitta nel computo della valutazione globale per 95 a 90. Sconfitta su tutto quindi e, detto senza peli sulla lingua, nel solito modo, visto e rivisto durante questa tormentatissima stagione.

Una Virtus Roma indecorosa in difesa che ha terminato anche questa partita come spesso, troppo spesso gli è accaduto quest’anno e cioè a secco di idee nel periodo decisivo tra le mura amiche quando massima deve essere di solito la calma e la concentrazione per venire a capo del rebus serale.

Una Virtus Roma che comincia la gara come sempre con l’accelleratore a manetta ma che poi, senza quel briciolo di

Ciclone Varnado del primo periodo

cattiveria e di convinzione che servirebbe per far scivolare docilmente la gara a sè, tiene in vita un’avversaria che ad un certo punto aveva quasi terminato di lottare dopo che la trappola di Ramagli, la 2-3 messa in campo a metà del terzo periodo, non aveva generato dividendi sostanziosi. Comanda per quasi 30° minuti secchi Roma, becca sul filo della terza sirena il pareggio ad opera di un buon Fultz sul 64-64 eppoi si scioglie come neve al sole nel quarto quarto.

Il suo gioco si perde sfilacciandosi ma, soprattutto, le gambe non rispondono più in difesa e Polonara mata letteralmente i capitolini con una prova vigorosa e degna del talento che questo ragazzo possiede, coadiuvato da un Dee Brown al fulmicotone (11 p.ti di media per lui in stagione, bingo questa sera con 57% da 3 a fronte del 31% in stagione e ben 6 rimbalzi per lui che non è certo un Vatusso), bucando assieme ad Amoroso (bella anche la prova dell’ala campana, 15 p.ti e 50% dalla lunga), l’impresentabile linea difensiva romana. Teramo lotta su tutti i rimbalzi mentre l’ACEA sembra quasi incredula davanti a questo concentrato di forza ed insospettata vigorìa fisica alla vigilia.

Un grande Dee Brown

Si diceva infatti nella presentazione della partita che Teramo avrebbe dovuto temere i chili e la stazza di Roma e così è stato per larga parte della sfida. Inoltre per tutti e tre i periodi iniziali, Roma dava la netta sensazione di poter aumentare i giri del proprio motore anche abbastanza agevolmente con Teramo a fare l’elastico: da -10 a -2, da -8 a -1 ma mai davanti. Poi, ad inizio ultimo quarto, la prima ed unica bomba di Cerella nella sagra del tiro da tre (a mal partito durante tutta la prova per un dolore ad una caviglia), kermesse balistica che logicamente Teramo avrebbe dovuto mettere in scena per sopperire alla teorica mancanza di presenza sotto i tabelloni, consegnava emotivamente la gara agli abruzzesi che questa sera, per la gioia dei tanti supporters al seguito, suggellava una prova di grande forza mentale mettendo una serissima ipoteca anche per l’anno prossimo in Lega A e senza strascichi economico-finanziari come accadde la scorsa estate. E Roma? A guardare, letteralmente, lo spettacolo della retina centrata da ogni lato del proprio arco difensivo eppoi, piano piano, a smettere anche di difendere sul fatidico primo palleggio avversario, quasi come a sperare che l’avversario non infierisse.

Tucker da 30 punti non è bastato all'ACEA

Ed ora, cosa accadrà per la Virtus dopo questa mazzata ? Per Roma accadrà ciò che è facile ipotizzare, e cioè che spesso sentiremo o leggeremo nei prossimi giorni su tutti i mezzi di comunicazione da parte dei diretti interessati che la matematica non condanna l’ACEA a non disputare i Playoffs ma, a parte il fatto che occorre vincerle tutte, ma proprio tutte da quì sino alla fine della stagione (dettaglio non trascurabile), occorrerà sperare che Varese rifaccia harakiri e per ben due volte, possibilmente.

Lo scriviamo? Sì, ci crediamo poco, pochissimo a questa eventualità anche perchè questa Virtus priva di attributi nel momento topico della stagione ha francamente dimostrato di non meritarli questi Playoffs, per ironia della sorte neanche dopo aver battuto in casa Siena e Cantù, a questo punto vittorie illusorie e casuali perchè la regola quest’anno è stata la sconfitta in casa, ad opera di Varese, Caserta, Avellino, Pesaro, Bologna ed appunto per ultima, Teramo che invece potrà già programmare con calma la prossima stagione.

Datome, incolore la sua prova

Primo periodo, Varnado detta legge su ambo i lati del campo, 4-0 per Roma con due suoi canestri e due stoppate su Brandon. Teramo attacca male, Amoroso cerca di mettere pressione a Slokar in penetrazione ma produce solo uno 0/2 come anche Dee dalla lunga. Roma come al solito invece parte bene e Ramagli deve stoppare l’entusiasmo dei padroni di casa, 11-2 al 4°. Borisov è su Datome, al rientro in campo finalmente Amoroso la mette da tre mentre Brandon perde un’altro possesso, sempre intimorito da Varnado. Altra tripla di Borisov con spazio, 13-8 al 7°, che dopo da seguito con un bel canestro nel cuore del pitturato romano, 13-10: Ramagli vuole movimento dai suoi lunghi proprio per facilitare l’attacco al ferro. Fultz da tre, Datome lo imita, ora Teramo ha sistemato qualcosa palla in mano, Roma ha smesso di difendere al meglio ed i tiri degli abruzzesi sono spesso con tanto spazio. Maestranzi, Mordente e Kakiouzis danno respiro a Tucker e Gordic e Slokar mentre per Teramo entra Polonara per Brandon. Tripla di Tucker, +8 per Roma ancora (21-13), Polonara ribadisce un suo tentativo in area, 21-15. Si chiude con questo punteggio, con Dee che sfiora la tripla da urlo da centrocampo dopo errore al tiro di Tucker. Salta agli occhi il -7 di valutazione di Brandon….

Brandon a canestro

Secondo periodo, c’è anche Ricci in campo che cerca di togliere pressione a Dee apparso macchinoso e poco lucido in fase d’impostazione mentre Amoroso perde un duello con Varnado in post basso. Ma dall’altro lato anche Roma non riesce a far di meglio con Maestranzi che all’ultimo secondo non becca nemmeno il ferro. Tripla di Ricci con Mordente che commette fallo, 21-18 al 12° con libero non trasformato ma possesso di nuovo a chi viaggia, e Polonara fa -1, 21-20. Roma sbanda, per fortuna che Tucker la mette da fuori ma che qualcosa non va nella difesa capitolina lo conferma Dee che fa canestro facilmente nel cuore del pitturato. Sempre Tucker da tre con tanto spazio, 26-22 al 14°. Anche Brandon da fuori, 26-25 ed ora la gara è decisamente equilibrata, spigolosa e maschia ma viva. Le difese la fanno da padrone perciò si cerca la conclusione dall’arco ed in questo frangente l’ACEA reagisce meglio nonostante un Brandon che fa 2/2 dai 6,75. Tucker con buono più fallo porta i suoi sul 35-28 al 16° dopo un’altra tripla di Gordic, con Ramagli che intanto ha chiesto il secondo tempo della gara, +7 per i padroni di casa che volano a +10 con uno splendido Tucker che ruba la palla a Borisov e va da 3, 40-30 facendo esplodere il Pala Tiziano sponda Giallorossoblu. Ma la BancaTercas non ci pensa a mollare: prima Borisov e dopo uno splendido schiaccione ad una mano su passaggio terra-aria di Dee per Polonara ed ecco il 40-34 al 18°, applausi convinti da parte di tutti. E poteva mancare Datome al festival della tripla? Roma di nuovo a +10 (44-34), ma basta un fiato, un azione sbagliata e Teramo si riporta a -5 con Fultz e Dee dalla lunga, 44-39 al 19°. Brandon fa 2/2 dalla lunetta, Gordic buca la difesa teramana in penetrazione ma ci pensa Amoroso a chiudere (sempre da tre), sul 47-44. Come al solito Roma non riesce a tenere a distanza l’avversario nonostante sia volata anche a +10, merito ovviamente di una Teramo caparbia e decisa a rendere la vita complicata ai padroni di casa ma, come si suole dire in questi casi, è l’ennesima conferma che questa squadra non riesca proprio a tenere mentalmente un buon vantaggio.

Gordic in azione

Terzo periodo, c’è Cerella per Ramagli che si prende cura del terrificante Tucker dei primi due quarti ma senza grande successo, l’ala della Perry High School la mette dentro al primo possesso del periodo. Teramo però ha un Borisov eccellente ed un Amoroso tenace, 49-48 al 22° e ci pensa sempre Tucker, sempre lui, a mettere un pò di distanza tra le due squadre, 51-48 al 23°. Entra Tonolli per tenere meglio l’ala teramana in post basso ed al primo tentativo la difesa ha successo, Cerella poi spreca da zero centimetri, ancora, come nel primo periodo. Sul 53-50 al 24° Ramagli schiera la 2-3 attesa, Roma perde fiducia e confidenza con il canestro e Tucker deve fermare Dee in contropiede per evitare il primo sorpasso della gara per gli ospiti. Varnado torna però a dominare: 2/2 dalla lunetta e recupero su Brandon in attesa di schiacciare. E lo stesso Brandon commette il quarto fallo al 27° in attacco, spingendo un Tonolli attento al tagliafuori. Poi Gordic, sempre da tre, e Roma vola di nuovo a +7 sul 61-54. Ramagli ancora chiama tempo dopo un dubbio fallo di Borisov in attacco, Teramo deve riordinare le idee perchè ora vacilla, Roma sembra aver superato la fase d’impasse in cui s’era cacciata grazie alla 2-3 avversaria. Torna ad uomo la BancaTercas ma Varnado affonda le mani nel cotone, idem Polonara. Rientrano Mordente e Slokar per Varnado e Datome e, come spesso visto al Pala Tiziano s’assiste alla rimonta degli ospiti: Dee la mette dalla lunga, 63-59 al 29°. No, Teramo non molla per niente. Amoroso va da tre, 64-62 ed ultimo possesso ai biancorossi con Fultz che impatta sul 64-64 alla fine del periodo.

Amoroso contro Slokar

Ultimo periodo, Calvani conferma Maestranzi e Mordente mentre Teramo è ancora con Cerella e Dee in regia. Fultz da tre, primo vantaggio per Teramo, lo imita Mordente, 67-67. Finalmente s’iscrive a referto anche Cerella, e da dove? Da tre, ovviamente. Kakiouzis con un rimbalzo in attacco realizzato tiene la Virtus a contatto, 69-70 e dopo Polonara fa 0/2 dalla lunetta ma poi si fa abbondatemente perdonare con l’inizio del suo show personale: buono più fallo, 69-73. Roma adesso è in difficoltà, Tucker spara a salve e Polonara, ancora lui, la mette dentro: 69-75 e Calvani chiama il primo timeout della serata al 34° però l’aria adesso è cambiata, come l’inerzia della sfida scivolata nelle mani degli abruzzesi. Infatti al rientro Roma sbanda ancora e Varnado da a Polonara 3 liberi che, per fortuna della Virtus, la giovane promessa azzurra realizza solo in parte facendo 2/3. Tucker si procura due liberi, 71-77 e sull’azione successiva Amoroso punisce la solita difesa rivedibile dell’ACEA. E prosegue il Polonara’s show, tripla e Teramo vede il traguardo, 73-82. Roma è disperata, s’aggrappa a Datome (beffato dal ferro), dalla lunetta e da Tucker, 78-82 al 37° con Ramagli che chiama subito tempo. Ma Dee non ha pietà, altra tripla. Gordic argina dalla lunetta, 80-85. Roma ha smesso di difendere con grinta, come spesso è accaduto in tutta la stagione a mano a mano che la gara si complica in casa. E’ sempre Dee la mette dall’arco, 80-88 con il solito spazio siderale. Finisce così, con Teramo che trionfa meritatamente contro la solita, inconcludente Virtus Roma che dice addio ai sogni di gloria.

 

Sala Stampa

Calvani

“Abbiamo fatto tanto nell’ultimo periodo per arrivare alla situazione odierna e oggi credo che abbiamo compromesso abbastanza quello che poteva essere un percorso ed un’inerzia positiva che ti può spingere in avanti, detto questo comunque non molliamo. Peccato non essere stati capaci stasera di concretizzare un risultato che sicuramente ci avrebbe permesso di guardare con un po’ più di fiducia al futuro. Questa sera ci sono stati due aspetti fondamentali, difensivamente siamo stati impresentabili subendo 93 punti in casa, pensavamo di stare intorno ai 75 subiti per farci un’idea, provando a darci un riferimento e invece abbiamo fallito. L’altro aspetto, cosa strana rispetto ad altre partite, ho visto, offensivamente dell’egoismo. Credo sia stata la prima volta, dove c’era un compagno libero abbiamo forzato un tiro invece di passare la palla, dove potevamo penetrare ci siamo accontentati, questa cosa mi sorprende perchè non l’avevo vista in passato. Mi dispiace per i tifosi che sono venuti stasera, gli voglio chiedere scusa.”

ACEA Virtus Roma – BancaTercas Teramo 85-93

Parziali: 21-15; 26-29; 17-20; 21-29

Progressione: 21-15; 47-44; 64-64; 85-93

Tabellini

MVP: Dee, forse il Brown che non t’aspetti, massacra la retina di Roma durante tutta la gara (27 di valutazione con anche 6 rimbalzi e 20 punti a referto), ma la palma di MVP la diamo senza dubbio ad Achille Polonara. E’ griffato da lui il periodo finale che concretizza questa vittoria pesantissima della BancaTercas: 20 punti, 20 di valutazione, 6 rimbalzi e ben 6 falli subiti. Una presenza importante quando serviva per annichilire le speranze di Roma. Per Roma si salvano solo Tucker (30 punti, 23 di valutazione), e Varnado (11 p.ti e ben 10 rimbalzi),

WVP: Qualcuno ci spieghi che fine ha fatto Maestranzi. Grazie.

 

Fabrizio Noto/FRED

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